La pittura galante e festosa
nel Settecento europeo

Relatrice: Lucia Fornari Schianchi

Per i Lunedì della Dante, l’11 aprile 2016 Lucia Fornari Schianchi ha tenuto una conferenza su «La pittura galante e festosa nel Settecento europeo». Dinanzi a una sala affollatissima, la studiosa ha esordito inquadrando il tema nel contesto storico culturale del tempo. La pittura del Settecento nasce come reazione alla retorica dell’età barocca, influenzata dalla diffusione della cultura enciclopedica, prodotto di una commitenza nuova costituita dall’alta borghesia, oltre che dall’aristocrazia. Si tratta di adornare gli hotel parigini, le ricche dimore, di affermare l’idea del gusto. Quindi, non solo pittura, ma si impone anche l’abilità di celebri ebanisti, che producono mobili raffinati, si diffonde la produzione di oggetti in bronzo dorato, di arazzi, di tendaggi e di sete orientali. Dai motivi riccamente decorati dei tappeti Aubusson alle porcellane di Sèvres e di Capodimonte è un tripudio di leggerezza ed energia creativa.
L’analisi della studiosa, che si svolge sulle testimonianze di alcuni dei protagonisti di questa nuova cultura pittorica, caratterizzata dalla gioia della rappresentazione della natura, dei colori, della ricchezza degli abiti, insieme a immagini maliziose di seduzione, propone per la Francia tele di Boucher, tutto grazia e inventiva, che ritrae i suoi personaggi in ambiente arcadico, e di cui si ricorda in particolare ‘La gonna sollevata’, di Chardin, che presenta la giovanissima giocatrice di volano, di David, che ci propone il ritratto di M.me de Récamier, di Fragonard, che dipinge il tema dell’Altalena collocata in un folto bosco, di Julien de Parme, autore di un Amore alato, di Liotard, di Natoire, di Vige’e Lebrun, di Watteau. Patetico, di Elizabeth Fouché, il ritratto di Maria Antonietta coi figli.

Per l’Inghilterra sono apparse sullo schermo tele di Gainsborough, che nel quadro intitolato ‘Il cacciatore’ ha voluto rappresentare la riforma agraria avvenuta in quel tempo, di Hogarth, dal sarcastico ‘Matrimonio alla moda’, di Reynolds, di cui si sono ammirati due splendidi ritratti.

Dell’Italia sono state proiettate tele del veneziano Pietro Longhi, ‘Il concertino’, ‘Ridotto del teatro’, e del napoletano Gaspare Traversi ‘Concerto’ e ‘Galanteria’.

Molto interessante la presenza in questa rassegna, per la Spagna, del giovane Goya, di cui si ricorda la partecipazione a un concorso dell’Accademia di Parma, in cui fu classificato secondo con un quadro sul passaggio di Annibale attraverso le Alpi. Ancora lontano dalle drammatiche tele quali la ‘La fucilazione’, è testimoniato qui con lo squisito ‘Ombrellino verde’, ‘L’altalena’, ‘La vendemmia’.

Una rassegna affascinante, illustrata con competenza, ampiezza di informazioni e brio da Lucia Fornari Schianchi, che ha affascinato l’uditorio stupito e ammirato per tanta ricchezza e varietà di testimonianze sull’argomento prescelto.

Isa Guastalla

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ultimo aggiornamento della pagina: 25 aprile 2016