Dante pellegrino di speranza nella Divina Commedia

Conferenza a cura di Padre Giuseppe Oddone
per il terzo dei Caffè Letterari

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Padre Giuseppe Oddone, assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici AIMC, ha predisposto una recensione in merito alla sua conferenza del prossimo 30 maggio “Dante pellegrino di speranza nella Divina Commedia” nell’anno del Giubileo, che volentieri pubblichiamo ringraziandolo per la preziosa disponibilità.

Angelo Peticca

Dante pellegrino di speranza

La nascita della Divina Commedia è collegata al primo Giubileo della storia della Chiesa indetto nell’anno 1300. L’opera è scritta animata dal desiderio e dalla speranza di indicare alla Chiesa e alla società cristiana di quel tempo e di ogni tempo il cammino del rinnovamento personale e comunitario.

La speranza di Dante è la speranza tipicamente cristiana, indissolubilmente legata con la fede e l’ardore di carità, è la certezza che sorretti dall’onnipotenza misericordiosa di Dio possiamo raggiungere la salvezza eterna e migliorare la nostra vita personale e sociale. Anche i beni terreni infatti possono essere oggetto secondario della speranza, se favoriscono ed orientano verso il fine ultimo della creatura umana, che è Dio e la vita eterna con lui.

La speranza cristiana impegna con energia nella vita presente, lega il tempo che viviamo all’eterno e lo proietta nella definitiva comunione con Dio.

Nella selva oscura del peccato Virgilio dichiara che Dante per volontà divina è destinato a una missione: deve indicare all’umanità peccatrice “che mal vive” un cammino di conversione e di redenzione, farsi pellegrino per prendere coscienza di tutta la realtà nell’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso, capire la libertà dell’uomo e come egli con le sue scelte possa fissarsi nel male e perdersi, oppure costruire nella vita terrena la sua felicità sia nella propria storia personale, come in quella sociale ed ecclesiale.

Non è un viaggio facile quello dell’Inferno, che insacca tutto il male del mondo, giudicato definitivamente da Dio, un mondo senza la virtù della speranza: “lasciate ogni speranza voi ch’entrate!”.

Scendendo di girone in girone i due poeti si vedono spesso sbarrata la strada dai vari custodi infernali. È difficile per l’intelligenza dell’uomo capire la realtà negativa del male: essa tende a nascondersi per non farsi scoprire, per non essere illuminata. Dante comunque discende in questo mondo senza speranza e lo vince con la speranza cristiana e con la protezione di Maria.

Il Purgatorio è invece il regno della penitenza e della speranza: le anime devono espiare i loro peccati e risalire la montagna con la luce del sole; la loro è una pena temporale, nello stesso tempo è una reale, mistica e gioiosa sofferenza, perché allietata dalla certezza dell’incontro definitivo con Dio. Spinto dalla speranza anche Dante risale la montagna recuperando gli aspetti positivi del proprio passato, purificandosi dai vizi capitali, meditando la vita della Vergine Maria e le Beatitudini proclamate da Cristo.

Nel Paradiso il poeta viene esaminato sulle virtù teologali della fede, della speranza e della carità. San Pietro lo incorona dapprima poeta della fede, poi San Giacomo dichiara che Dio per grazia gli ha concesso prima della morte di compiere il viaggio nel Paradiso per rafforzare in lui e negli altri la speranza, che sulla terra “bene innamora”, che fa fiorire la vita in una perenne primavera.

Beatrice dichiara la Chiesa militante (in pratica la Chiesa di tutti i tempi) non ha alcun figliolo con più speranza, come è scritto in Dio: Dante viene praticamente dichiarato da Beatrice come il cristiano che supera nella virtù teologica della speranza tutti gli altri credenti, perché vuole orientare con la sua opera tutta la Chiesa, i cristiani e la società di ogni tempo verso un rinnovamento profondo, verso la prospettiva della comunione con Dio prima nell’impegno terreno e poi nella vita eterna.

Padre Giuseppe Oddone

lancio Caffè letterario con Padre Oddone

L’incontro con Padre Giuseppe Oddone, nell’ambito dei Caffè letterari organizzati dalla Dante di Parma, è preannunciato dalla Gazzetta del 29 maggio 2025, a pagina 13. Il ciclo delle conferenze culturali ha ottenuto il patrocinio del Comune e dell’Università degli Studi di Parma, nonché il sostegno e la collaborazione della Mutti Spa, della Fondazione Monteparma e della Amoretti Armatori Group



Immagini del 30 maggio 2025 della conferenza di Padre Giuseppe Oddone



Il 30 maggio 2025, al palazzo del Governatore, Padre Giuseppe Oddone dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici AIMC e dell’UCIIM ha tenuto una conferenza su “Dante pellegrino di speranza”. Si è soffermato a lungo sulla grandezza spirituale e salvifica di Maria, citando a memoria tutti i versi che la onorano fino ad arrivare alla ineguagliabile preghiera di San Bernardo.
Relatore davvero unico e imperdibile per profondità di pensiero e capacità di arrivare al cuore e alla mente del pubblico.

Lori Carpi

ultimo aggiornamento della pagina: 31 maggio 2025