Patrimonio culturale
ed educazione dei cittadini

Il valore di un anniversario

Il 1861 è l’anno di fondazione di uno Stato, quello del Regno d’Italia, che per la prima volta nella storia raccoglieva in unità politica la maggior parte di quei territori e di quei popoli che chiamiamo Italia. Finivano, di esistere in Italia forme di governo in vario modo di natura assolutista e nasceva il nuovo regno d’Italia, retto da libere istituzioni.

Il Regno d’Italia, così costituito, era retto da libere istituzioni. Finivano, perciò, di esistere in Italia forme di governo in vario modo di natura assolutista. Tra i principali obiettivi del Risorgimento, in particolare, c’era anche l’attuazione di una società civile e democratica. Da allora gli Italiani cessavano di essere sudditi per diventare cittadini, persone libere. Occorreva, a questo punto, formare un’autentica comunità politica: la “nazione” e con essa un carattere ed una coscienza nazionale degli Italiani come base indispensabile di uno Stato moderno.

Le celebrazioni per l’Unità d’Italia sono state ben accolte da buona parte degli Italiani: l’80 per cento di loro giudica l’Unità positivamente e si dice orgogliosa di essere italiana per una serie di ragioni, tra cui le prime sono: le bellezze naturali, il patrimonio artistico e culturale… Tuttavia la grande questione dell’educazione degli Italiani, già avviata subito dopo l’Unità, non appare ancora veramente realizzata, nonostante i numerosi tentativi e modelli di intervento.

Oggi la valorizzazione del grande patrimonio storico culturale italiano appare come una straordinaria opportunità per “mostrare l’Italia agli Italiani” allo scopo di migliorare le conoscenze di base dei cittadini non su basi non ideologiche, ma concretamente storico-culturali.

Roma, 10 marzo 2014
Antonio Ciocca

ultimo aggiornamento della pagina: 6 aprile 2014