Conferenza a cura di Alessandro Bosi

La Gazzetta di Parma del 27 febbraio 2025 presenta a pagina 15 la conferenza del prof. Alessandro Bosi, inserita nel programma dei “Lunedì della Dante” per il 3 marzo
Galleria d’immagini del Lunedì della Dante con Alessandro Bosi.
Per le fotografie del 3 marzo 2025 siamo grati alla Socia della Dante signora Nathalie Giaffreda.
Il leggerescrivere e l’oralità di ritorno
La conversazione sul leggerescrivere e l’oralità di ritorno, che ho proposto alla «Dante Alighieri», fa seguito a tre mie recenti pubblicazioni: Le stagioni del leggerescrivere (Unicopli, Milano, 2024); La parola come destino, («Paideia» Anno LXXIX – Volume LXXIX, 2024); Ballata di un vivente, e-book, Unicopli, Milano 2021.
Il leggerescrivere, che distingueremo dal leggere e scrivere e dalla lettoscrittura, è una facoltà dei viventi che si orientano nel mondo dove si iscrivono nascendo e dove imparano a situarsi attraverso la lettura dell’ambiente. L’attività simultanea di scriversi e leggere ha dato vita, nella vicenda umana, a quattro stagioni che abbiamo attraversato in un processo di lunga lena dal grugnito alla voce, dalla voce alla parola pronunciata, dalla parola pronunciata alla parola scritta, per giungere all’oralità di ritorno.
La parola e la scrittura, le tecnologie più sofisticate di quel processo e delle quali non siamo dotati dalla nascita, ma che apprendiamo vivendo, per mimesi la prima e per diegesi la seconda, si sono modificate nella storia incorporandosi nella nostra vicenda.
Così è accaduto che ogni tipo di cambiamento sia stato fedelmente registrato dalla parola e dalla scrittura. Non rimasero immodificate con l’avvento della macchina a caratteri mobili e tantomeno con l’istituzione delle diritto universale all’apprendimento del leggere, scrivere e far di conto. Per molto tempo, dopo quelle potenti innovazioni, parola e scrittura furono proposte nelle loro divise tradizionali. Con le stampanti, le editrici continuarono a proporre per secoli i manoscritti dell’antichità; nella scuola si perseguì a lungo l’ideale dello studente che parla come un libro stampato. Ma col trascorrere dei tempi si cominciarono a concepire libri adeguati alle stampanti e nelle scuola si favorirono forme espressive più disinvolte, dunque meno paludate: come sempre, la tecnologia aveva modificato i modi d’intendere e di fruire del prodotto.
Ai nostri giorni, l’oralità di ritorno ci propone un congegno per leggere al nostro posto le parole scritte e per scrivere quelle che gli dettiamo.
Di fronte a noi si prospetta il profilo di uno scriba informatico che ci solleverà dalla fatica di leggere e scrivere. Come sempre, alla prova della tecnologia, esitiamo, preoccupati dal bilancio tra quel che, di sicuro, ci è tolto e quel che, in modo aleatorio, ci è promesso. Ma il passo della tecnologia è ineluttabile: ci guarda con gli occhi delle nuove generazioni e procede aldilà dei nostri calcoli e dei nostri sospiri.
In ogni caso, i cambiamenti che dovremo attenderci dalla parola e dalla scrittura, dunque dalla letteratura, non possono che rientrare tra gli argomenti da approfondire alla «Dante Alighieri» di Parma.
Alessandro Bosi
ultimo aggiornamento della pagina: 9 marzo 2025