Teodora
imperatrice bizantina

Relatore: Italo Comelli

Mi ha molto impressionato, durante la conversazione del 4 novembre 2019, il passo in cui Teodora interviene e incita Giustiniano, in grave pericolo per una sommossa del popolo e pronto alla fuga con tutti i dignitari, a rimanere dicendo che lei non avrebbe mai lasciato il palazzo e la sua dignità di sovrana, attenendosi al detto “Il potere è uno splendido sudario” Dopodiché il generale Belisario riesce, con una manovra tempestiva, a sedare la rivolta.

Una gran donna!

La sua storia è molto singolare: infatti da giovane prostituta ascende al trono di Costantinopoli, amata dall’imperatore Giustiniano e apprezzata dal popolo.

All’epoca l’impero, assai ridotto rispetto a quello pagano precedente, riconosce come religione ufficiale il Cristianesimo (dal 380), ma è dilaniato da varie eresie e assiste a turbolente e divisive dispute teologiche in ben cinque Concili. Vi è a Costantinopoli un luogo molto importante dove il popolo può far giungere liberamente la propria voce all’imperatore: l’Ippodromo, di volta in volta foro, tribunale supremo e Campidoglio della seconda Roma. Gli appassionati degli spettacoli, non sempre incruenti, del circo si dividono in potentissime fazioni, come i Verdi e gli Azzurri, che condizionano la vita politica del tempo. E l’imperatore nelle grandi occasioni assiste dal palco imperiale agli spettacoli.

Teodora parteggia per gli Azzurri.

Procopio di Cesarea ci fornisce notizie sulla sua vita nella sua Storia segreta, in 30 capitoli, coeva degli stessi protagonisti. E non è certo tenero.

Lo storico parla della giovinezza dissoluta di Teodora, trascorsa tra circo e teatro, in luoghi in cui il vizio imperversa. La giovane si guadagna la vita con pantomime che le danno modo di mettere in mostra la sua provocante bellezza, mentre in privato partecipa a orge organizzate dalla gioventù danarosa di Costantinopoli. Intraprende viaggi con amanti e compagnie teatrali che la conducono nell’Africa settentrionale ad Alessandria d’Egitto e, in Siria, ad Antiochia. Alessandria è un centro culturale di primaria importanza, punto d’incontro della filosofia greca e del cristianesimo paolino, ma anche focolaio d’eresie. Le sette religiose più disparate si danno il cambio in questo crogiolo di idee, intriso di filosofico misticismo. Uno dei tanti gruppi è quello dei monofisiti: cristiani che riconoscono in Gesù Cristo una sola natura, quella divina. Nonostante il Concilio di Calcedonia condanni questa dottrina, la setta è ben presente ad Alessandria e ad Antiochia (dove Teodora incontra una ballerina che le affida una lettera per Giustiniano). Ad Alessandria modifica le sue abitudini, va in convento e conosce il patriarca Timoteo e il teologo monofisita Severo.

Nel 521, ventunenne, fa ritorno a Bisanzio dove inizia a condurre – come raccontano i cronisti antichi – una vita più ritirata e modesta. Il console Giustiniano ha già trentanove anni e, al loro primo incontro, s’innamora perdutamente. Designato dallo zio Giustino a suo successore sul trono di Bisanzio, fa di Teodora la propria amante, la riempie di ricchezze e le dona la nobiltà (Legge De nuptiis: “Concediamo loro [alle donne un tempo dedite ai giochi del teatro], con questo Editto dettato dalla clemenza, la benevolenza imperiale, a condizione che rinuncino a questa infame condizione e si dedichino ad una vita decorosa ed onesta. Che venga loro concesso di supplicare la Nostra Maestà di dar loro i permessi imperiali per contrarre un matrimonio legittimo”).

Il matrimonio si celebra nel 525. Qualche anno dopo, l’imperatore Giustino associa il nipote Giustiniano al trono. Giustiniano e Teodora sono entrambi consacrati imperatori dell’Impero Romano d’Oriente nella basilica di Santa Sofia.

Da prostituta dell’Ippodromo, Teodora diventa la “Basilissa”

Sicuramente l’imperatrice non rappresenta soltanto un elemento decorativo sul trono di Costantinopoli. Veloce nel muoversi con abilità e avvedutezza a Corte, si addentra nel mondo della politica e il suo potere decisionale si rivela spesso superiore a quello dell’imperatore stesso.

Giustiniano è il Signore del Diritto, colui che codifica la legge romana nella sua opera “Corpus iuris civilis”, l’artefice dell’Impero d’Oriente e il promotore dell’edilizia civile e religiosa di Costantinopoli; Teodora è colei che nei momenti critici sa prendere decisioni tempestive, ardite, anche crudeli. Ma l’imperatrice sa anche dimostrarsi benevola con coloro che, a suo avviso, meritano un aiuto. Si impegna infatti nella protezione delle donne bisognose di basso ceto sociale, come dimostrano decreti promulgati da Giustiniano e da lei stessa. Si prodiga per proteggere la setta dei monofisiti nonostante la loro dottrina sia eretica e malvista dal niceno Giustiniano. E ancora tiranneggia le coppie che popolano il suo ambiente, pilotando matrimoni fra cortigiani e procurando moglie allo stesso Belisario. Si intromette nelle vicende dell’Italia, depone papa Silverio e fa consacrare papa Vigilio, scatena la guerra contro i Goti e vigila sulle campagne militari: è il periodo delle vittorie del generale Belisario e degli splendidi mosaici di Ravenna che la raffigurano in tutta la sua magnificenza.

Il 28 giugno 548, la Basilissa muore di cancro, lasciando nella disperazione l’imperatore. Nel 565 le spoglie di Giustiniano vengono sepolte nella chiesa dei Santi Apostoli accanto all’adorata moglie.

 

L. C.

ultimo aggiornamento della pagina: 21 novembre 2019

 

 

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