Margareth Cavendish,
duchessa di Newcastle,
tra scienza e immaginazione,
in “l’utopia fiammeggiante”
del sec. XVII

Relatrice: Giovanna Silvani

Giovanna Silvani, docente di Lingua e Letteratura Inglese all’Università di Trento e di Parma e nota autrice e traduttrice di saggi, ha delineato, il 12 dicembre per i “Lunedì della Dante” di Parma il ritratto di Margareth Cavendish, scrittrice, filosofa, saggista e drammaturga inglese. Fu tra le prime donne a pubblicare le proprie opere e ad occuparsi di filosofia: prima del Seicento, entrambi i campi erano prerogativa maschile.

Nata nei pressi di Colchester, ultima di otto figli, nel 1642 si trasferisce con la famiglia a Oxford e l’anno dopo diventa damigella di compagnia della regina Enrichetta Maria. Fuggita a Parigi con la regina durante la rivoluzione inglese, lì conobbe William Cavendish, I duca di Newcastle, che la sposò in seconde nozze nel 1645, malgrado avesse oltre trent’anni di più. Nel 1648 si trasferisce ad Anversa e l’anno dopo, con l’esecuzione di Carlo I d’Inghilterra William Cavendish viene ufficialmente esiliato. Nel 1651 Margaret cerca di ottenere indietro tutti i beni confiscati dal governo di Oliver Cromwell, con una visita ufficiale a Londra. Non ottiene ciò che vuole, ma diventa una personalità pubblica. Durante il suo soggiorno nella capitale inglese, Margaret inizia a pubblicare una grande quantità di opere letterarie. Nel 1660 i coniugi Newcastle tornano in patria e si stabiliscono a Welbeck Abbey, nel Nottinghamshire. Nel 1665 Carlo II nomina William Cavendish duca di Newcastle-upon-Tyne, di cui fino a quel momento era stato solo earl. Nel 1667 la Cavendish visita la Royal Society, suscitando un grande clamore. I suoi scritti furono poi curati dal marito, che li ripubblicò nel 1676, poco prima di morire.

La relatrice tratta in particolare di The Blazing World, tradotto in italiano come Il mondo sfavillante, un racconto di Margaret Cavendish, scritto nel 1666 ed edito due anni dopo. Il testo non è facilmente classificabile. La stessa Cavendish scrive di aver unito la finzione con il romanzo e la filosofia, i critici aggiungono che vi è anche una vena di fantascienza e soprattutto di utopismo, ma anche di trattatistica scientifica. The Blazing World è il primo esempio di utopia scritta da una donna, sul solco creato da L’Utopia di Thomas More e La nuova Atlantide di Francis Bacon. È anche il primo esempio di utopia scritta appositamente per le donne. La protagonista è una giovane donna anonima, che diventa imperatrice: una sorta di esaltazione della potenza delle donne, che si riscattano fino al ruolo di governare un intero pianeta. Il tocco di fantascienza è dato dalla posizione di questo Blazing World, che la giovane donna raggiunge attraverso il Polo Nord, che è collegato al Polo Sud dell’altro mondo.

Maria Pia Bariggi

 

ultimo aggiornamento della pagina: 27 dicembre 2016