I caffè letterari parmigiani
degli anni ’30 e ’40

Relatori: Giuseppe Marchetti,
Guido Conti e Isa Guastalla

Il 23 ottobre 2019, al Circolo di Lettura, per il Progetto dei Caffè Letterari, Isa Guastalla, profonda conoscitrice di quel periodo attraverso le tante frequentazioni del marito Mario Colombi Guidotti, ricorda quella consuetudine lontana di ritrovarsi nei locali dei rinomati caffè di Parma dove avvenivano lunghe conversazioni, fantasiosi voli pindarici, folgoranti ispirazioni. Riporta particolari inediti.

Giuseppe Marchetti legge un elenco infinito, quasi incredibile, di intellettuali che all’epoca abitavano o passavano per Parma, come Enzo Biagi che veniva per ascoltare animate e sanguigne discussioni. Mentre Attilio Bertolucci scriveva -Al caffè io parlavo poco, chi parlava riuscendo straordinario era Pietrino. Era una tale sirena. I nostri erano tra i caffè letterari più famosi d’Italia, ma io parlavo poco… Di tanti Marchetti traccia un profilo o racconta un episodio.

Guido Conti sostiene che in quella stagione fervida e ricca di giovanili entusiasmi culturali, campeggia anche Cesare Zavattini che, già lontano per le sue attività di giornalista, scrittore e sceneggiatore, raccontava ai suoi amici e complici parmensi novità, paradossi, controsensi del vasto mondo. Di contro i suoi bersagli preferiti erano professori e studiosi di cultura locale per la loro visione chiusa, provinciale, ripiegata su se stessa e conservatrice.

Conti si è da sempre occupato del luzzarese, come si evince dal libro del 2002 Cesare Zavattini Dite la vostra e dall’ultimo, appena uscito, Cesare Zavattini a Milano (1929-1939).

Lo scrittore ci presenta scene di quella vita cittadina nei luoghi della cultura parmigiana, nei suoi caffè e nelle sue strade. Le vicende si svolgono al Casino di Lettura, che nel 1931 ebbe un locale apposito adibito a bar per i soci, o in via Cavour dove Zavattini con Ugo Betti e Pietrino Bianchi faceva lo struscio per guardare le donne giovani ed eleganti. Allora i vari caffè del centro, dove scrittori, poeti, pittori e giornalisti si riunivano per discutere e conversare, era un mondo in perenne movimento, ricco di stimoli, di incontri e di idee. Si parlava di tutto, molto di cinema, ma anche di letteratura di teatro e di arte, si facevano pettegolezzi, battibecchi, caricature e scenate.

L’intenzione del nostro progetto di rievocare la memoria di quei tempi, di quei luoghi, di quei personaggi sembra essere andata a segno, non resta che tentare di riportare in vita quella tradizione attraverso gli intellettuali di oggi, che non mancano.

E anche noi ci proviamo.

L. C.

r.c. della Gazzetta di Parma

ultimo aggiornamento della pagina: 21 novembre 2019

 

 

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