E se fosse Lucifero?
Riflessioni sull’iconografia
dell’Assunta del Correggio
nella cupola della Cattedrale di Parma

Relatrice: Antonella Ramazzotti

Ci ha spiazzati tutti, lunedì 8 aprile 2019, Antonella Ramazzotti, con la sua lettura e la sua ipotesi completamente diverse da quelle convenzionali. Questa interpretazione è contenuta nel primo articolo/ studio dell’ultimo numero di Aurea Parma del 2010, rivista quadrimestrale di storia, arte e letteratura.

Nonostante siano passati quasi dieci anni e nonostante la validità delle tante argomentazioni, questa interpretazione non è stata ancora oggi totalmente accreditata.

Antonella ci guida a entrare in Duomo e a percorre la navata centrale, a fermarci ai piedi della scalinata e, con lo sguardo verso l’alto, ad osservare, spostata verso l’abside, Maria con le braccia aperte che sale verso la luce, in un vortice popolato di nuvole, angeli e cherubini.

Quasi al centro della calotta, una figura maschile, generalmente interpretata come Gesù, o forse un angelo, scende verso il basso. E se invece fosse Lucifero?

Fanno da supporto alla sua tesi i documenti che spostano la datazione degli affreschi del Correggio nella Cattedrale, le osservazioni ravvicinate grazie ai ponteggi della mostra del 2008, le fonti e le documentazioni storiche e teologiche (l’Apocalypsis Nova del Beato Amadeo, testo poco studiato perché sospetto), come si può verificare ed approfondire nel saggio pubblicato.

“Nonostante la ricchezza e l’articolazione degli studi riguardanti l’ultimo incompiuto capolavoro di Correggio, è indubbio che ancora un punto rimane irrisolto. La figura maschile, di non secondaria importanza, dipinta quasi al centro della calotta, rappresenta, ancora oggi, un brano di forte incertezza interpretativa [1]: la sua identificazione quale Cristo o quale angelo non è mai apparsa convincente, forse perché non ha mai trovato precisi riferimenti testuali.

Salendo sui ponteggi, si è, in realtà, notato come il personaggio in questione non stia scendendo dal centro della cupola ad incontrare la Vergine, come usualmente si ritiene, bensì stia cadendo, in modo assolutamente scomposto ed in netta opposizione alla salita gloriosa di questa”.

Ci sarebbe quindi un contrasto e non un incontro tra le due figure.

“Quello che il Correggio rappresenta non è quindi solo un’Assunzione della Vergine, ma un vero e proprio manifesto teologico, un’esaltazione dei privilegi di Maria. Ci rende chiaro, storicamente vero e annunciato un esempio di salvezza: in opposizione alla salita gloriosa della Vergine, il pittore sceglie di rendere manifesta la caduta del male. Istituisce un legame concettuale di opposizione tra potere e messaggio salvifico, rappresentato da Maria Immacolata, e Lucifero, simbolo della morte e del peccato, vinti proprio dalla Madre di Cristo, che viene così assunta in cielo anima e corpo (corpo di Maria che nell’affresco fa ombra) per i meriti acquisiti grazie al suo fiat”.

Pubblico numeroso, interessato, incuriosito, stupito.



[1] Il dubbio viene apertamente espresso, per citare gli interventi più recenti, da D. Ekserdjian, Correggio, cit., pag. 253 e da Don A. Bianchi, Guida all’iconografia, in L. Fornari Schianchi, A.M. Anversa, M. Dall’Acqua, Correggio e le sue cupole, Parma 2008, p. 228: “Quasi al centro della calotta, piena di luce che dal giallo diventa bianco candido, il paradiso verso cui sale Maria, una figura intera, forse l’angelo che accompagna l’ascesa della Vergine o che le viene incontro?”.

Luciana Beghè

ultimo aggiornamento della pagina: 1o giugno 2019

 

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